Il 5 marzo del 1947 si compie l'avventuroso ritorno del tesoro di San Gennaro a Napoli da Roma, dove era stato portato per proteggerlo dai bombardamenti. Di nascosto dai tedeschi un monaco l'aveva portato Roma, il 19 ottobre del 1943, da Montecassino, dove in un primo momento era stato nascosto, per salvarlo dalla distruzione. La guerra, Napoli e la sua gente, la fede, la promiscuità sociale del dopoguerra. Tutti temi presenti nel libro come nella vita che vuole tornare normale dopo la terribile realtà bellica.

Presso il Circolo Canottieri Irno di Salerno, sarà presentato giovedì 18 novembre 2021 alle ore 19,00, il libro di Francesco Pinto "Ci manda San Gennaro". Introdurrà il testo Pasquale Andria e interverrà l'autore, giornalista televisivo, curatore di storici programmi della Rai, e autore del romanzo "La Strada dritta" che narra le vicende della costruzione dell'Autostrada del Sole. Da questo testo fu tratta una omonima miniserie televisiva Rai, nel 2014.
"Napoli, 1947. Un solo uomo si fa avanti per riportare nel capoluogo partenopeo il tesoro di san Gennaro che è stato nascosto a Roma durante l'ultimo conflitto bellico. Vale più di quello della regina d'Inghilterra. L'uomo si chiama Giuseppe Navarra e ha fatto i quattrini, e tanti, con la borsa nera e i traffici illegali. Tutti lo conoscono come il re di Poggioreale. A fargli da scorta viene eletto Stefano Colonna di Paliano, un nobile vero, vicepresidente della Deputazione, l'antica istituzione che dal 1527 garantisce il rispetto del contratto tra Gennaro e il suo popolo. È l'uomo giusto al momento giusto. C'è un solo problema. Ha più di ottant'anni. In missione per conto del santo, sulla Lancia che fu di Mussolini, con le casse del tesoro a bordo, il "re" e il "principe" affrontano un viaggio di ritorno che si rivelerà più lungo e contorto del previsto. Incroceranno gente stramba e disperata che abita all'ombra dei campanili nei paesi devastati dai bombardamenti, in un'Italia dove la legge è scomparsa, la fame la fa da padrona e la gente non vuole arrendersi". Dalla quarta di copertina.