La Biblioteca dei Diritti umani "M. Sena" fa parte della biblioteca del Liceo Statale De Sanctis di Salerno che porta il nome di "Michelantonio Sena" ex docente di filosofia e storia dello stesso Istituto. La biblioteca è pubblica e, nel suo complesso, consiste in patrimonio librario di oltre 35.000 volumi. All'interno del catalogo generale, si è pensato di dare un indirizzo tematico relativo ai diritti umani e i beni comuni. Ancora non siamo del tutto pronti, ma abbiamo preferito partire, perché l'urgenza di informare sui diritti umani e di farne l'impegno principale di una biblioteca scolastica, pubblica e territoriale come la nostra è palese, dati i tempi. Sono momenti in cui il discorso tecnico, culturale, formativo, filosofico e di impegno devono trovare una manifestazione concreta in un unico fronte visibile, attrattore unico delle diverse iniziative. Dare alla nostra biblioteca una veste tematica e settoriale, ma di così vasto respiro, ci è sembrato un contributo ulteriore che la scuola può dare allo sviluppo umano e sociale della societá. Da vent'anni la nostra biblioteca opera sul territorio con un catalogo digitale pubblico, una sala lettura aperta anche nel pomeriggio e pubblica, con attività di convegni, reading, recitazione, cinema, presentazioni bibliografiche. È attiva con canali digitali di comunicazione, di aggiornamento librari, attività di podcasting, di creazione di audiolibri e di sala lettura virtuale pomeridiana con attività di reference. Tutto ciò sempre pubblico. Non manca l'esplorazione nel mondo dell'ebook con l'attivazione del Mlol. A tutto ciò ora si affianca l'impegno di due siti tematici finalizzati alla diffusione degli aspetti tematici, bibliografici e visivi del mondo dei diritti umani. Dal catalogo principale saranno estratti tutti i testi inerenti ai diritti umani, presenti in biblioteca e poi si procederà all'implementazione progressiva di attività giornalistiche e multimediali inerenti al tema. La nostra intenzione è fare della biblioteca un punto di riferimento per chiunque voglia formarsi come cittadino cosciente o voglia contribuire allo sviluppo civile e umano della società.
Con il dichiarato obbiettivo di contrastare i pregiudizi che ancora circondano i non vedenti e gli ipovedenti, che ne sviliscono il ruolo all'interno della società e che spesso li allontanano in precoce età dalle discipline scientifiche erroneamente considerate a loro inaccessibili, quest'opera raccoglie le storie, le imprese e le scoperte di dieci scienziati ipovedenti o non vedenti. Sei notevoli figure del passato, Nicholas Saunderson, Leonhard Euler, John Metcalf, François Huber, Jacob Bolotin ed Abraham Nemeth, vissute tra la fine del XVII secolo ed i primi anni del XXI secolo, e quattro ancora viventi, Lawrence Baggett, Damion Corrigan, Mona Minkara ed Henry Wedler, provano concretamente l'inconsistenza degli stereotipi, dimostrando come virtuosi processi di inclusione favoriscano le possibilità per le persone con bisogni speciali di seguire la strada che il talento suggerisce, al di là di ogni ostacolo materiale o ideologico.